Sylvester Stallone, la morte del figlio: le parole strazianti dell’attore, protagonista di una docuserie su Netflix

Nel documentario Sly, da pochi giorni online su Netflix, Sylvester Stallone ha raccontato la morte del figlio 36enne avvenuta nel 2012.

Sylvester Stallone torna a raccontare la tragica morte del figlio Sage avvenuta nel 2012. La star di Hollywood ne ha parlato nel nuovo documentario Sly, che è uscito su Netflix all’inizio di novembre. L’attore, oggi 77enne ha commentato la morte prematura del figlio 36enne nel 2012 a causa di un disturbo alle coronarie che gli ha provocato un infarto.

Sylvester Stallone e la morte del figlio Sage
Sylvester Stallone parla della morte prematura del figlio Sage (fashionsoaptv.it) -foto ansa

Il rapporto tra padre e figlio era difficile, ricco di incomprensioni e connotato da incolmabili distanze, tuttavia l’amore era enorme, e proprio su quello si fondava il loro indissolubile legame. Nel documentario ha svelato diversi retroscena sulla complessa relazione con il primogenito e ha parlato del dolore immenso che ha provato in quei momenti.

Sly, nel documentario su Netflix Sylvester Stallone parla della morte prematura del figlio Sage

Per il celebre Sylvester Stallone, la morte del figlio Sage, avvenuta il 13 luglio 2012, a causa di un infarto improvviso nel suo appartamento di Los Angeles a soli 36 anni, è stato il dolore più grande della sua vita e di cui ancora oggi fa fatica a parlare. In una delle sequenze più drammatiche del documentario scorrono filmati del 14enne Sage mentre interpreta sul set Robert, il figlio di Rocky Balboa, accanto al padre nel film Rocky V (1990). Proprio in quel film, incentrato sulla complessa dinamica padre-figlio, Sage/Robert si scontra con il personaggio di Rocky/Sylvester, accusandolo di prestare più attenzione alla sua carriera di pugile che alla propria famiglia, composta da lui stesso e Adriana, interpretata da Talia Shire.

Stallone parla della morte prematura del figlio Sage
Tutto il tormento di Sylvester Stallone per la morte del figlio Sage Stallone(fashionsoaptv.it) -foto ansa

Nel documentario Sly, Stallone spiega che quella sceneggiatura (che è stata scritta proprio da lui) si è in qualche modo concretizzata nella realtà. Quando Rocky V uscì nelle sale nel novembre 1990, la carriera di Sylvester Stallone era all’apice del successo. “Sfortunatamente, metti queste cose prima della tua famiglia. E le ripercussioni sono piuttosto radicali e devastanti”, ha detto con commozione la star nel documentario.

Tuttavia, sin dal 1996, in un’intervista con la rivista People, Sage aveva gettato luce sulla complessità dei suoi sentimenti nel film Rocky V. Svelando che quando il personaggio di Robert urlava a Rocky di non essere mai presente per lui, non stava solo recitando. “Quando urlavo: ‘Non hai mai passato del tempo con me! Non hai mai passato del tempo con mia madre!’, era vero. Guardavo in faccia mio padre e glielo dicevo davvero”. Il ragazzo allora aveva ammesso che le sue battute sul set del film erano molto sentite proprio perché coincidevano davvero con quello che provava. Con ciò che caratterizzava la sua vita vera.

Sage era il primogenito di Sylvester Stallone e dell’attrice e fotografa Sasha Czack, la sua prima moglie, da cui si è separato nel 1985. “Quando un genitore perde un figlio, non c’è dolore più grande”, aveva detto l’attore a TMZ subito dopo la morte del suo primogenito. “Perciò vi chiedo di rispettare la memoria del mio talentuoso figlio e provare compassione per la sua amorevole madre. Questa terribile perdita si farà sentire per il resto della nostra vita. Sage è stato il nostro primo figlio e il centro del nostro universo e sto chiedendo umilmente a tutti voi di lasciare in pace la memoria e l’anima di mio figlio”, aveva poi concluso, chiedendo rispetto e privacy per la delicata situazione. Stallone ha avuto altre tre figlie – Sophia di 27 anni, Sistine, 25, e Scarlet, 21 – avute con Jennifer Flavin sua moglie dal 1997.

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